domenica 28 febbraio 2010

Tutto è bene quel che finisce bene

Bene, Giada, Mattia e Alessandro sono riusciti a mandare un sms a casa, ma le comunicazioni sono ancora difficili...

Questo è il mio articolo sulla Repubblica come corrispondente improvvisato

Link articolo Repubblica.it

Tomoyuki mi sveglia nel cuore della notte. Dal suo inglese stentato riesco solo a capire che l'aeroporto di Santiago è stato chiuso e il suo volo annullato. Sono le 5 del mattino e mi chiedo cosa gli passi per la testa, svegliarmi per dirmi che è costretto a rimanere sull'isola. Poi sento le sirene, i cani che abbaiano, le galline nel giardino dell'ostello che sembrano avere la rabbia. Solo ora Tomoyuki si premura di dirmi che c'è un allarme tsunami sull'isola. Sono arrivato due giorni fa e mi becco un allarme tsunami?

Nella sala comune dell'ostello la tv è già accesa sul notiziario speciale. Arrivano prime notizie, dati, statistiche. Ma, com'è comprensibile, ognuno pensa a parenti e amici.

Ci dicono che esiste la possibilità che uno tsunami possa arrivare da queste parti verso le 9, ma qui siamo due ore indietro rispetto a Santiago e non ci spiegano su quale fuso orario dobbiamo regolarci. L'orologio sullo schermo tv è buono solo per aumentare il nervosismo. A quanto pare, soltanto la spiaggia di Anakena nella zona nord orientale dell'isola ha visto una leggera mareggiata. Gli abitanti della zona costiera sono stati trasportati per sicurezza verso l'interno dell'isola. Alcuni turisti fanno di tutto per rompere le scatole alle autorità e si dirigono verso la spiaggia perché "vogliono vedere l'arrivo delle onde". Certa gente ha ancora il cellophan intorno al cervello. Per fortuna le onde non arrivano, hanno già perso tutta la loro forza prima di riuscire a percorrere i 3700 chilometri che ci separano dalle coste cilene. L'isola non fa nemmeno in tempo a svegliarsi completamente che già tutto è tornato alla normalità. 

Anche da questi imprevisti si imparano molte cose. Il proprietario dell'ostello non riesce a mettersi in contatto con i genitori nel Cile continentale, eppure sorride e si scusa per non averci ancora preparato la colazione. I turisti cileni e giapponesi sono i più tranquilli, gli unici qui ad avere una cultura anti-sismica, quella che gli viene insegnata a scuola. Qualche giorno fa ero a Valparaìso, ospite di Alejandro, ingegnere di professione. Mi raccontava di come le case cilene vengano costruite utilizzando la stessa quantità di cemento che in Europa si userebbe per un ponte. Ci sono cose che un viaggiatore non riesce a capire. Uno dei terremoti più forti degli ultimi trent'anni sta causando "solo" un centinaio di vittime. In Cile le infrastrutture sono davvero anti-sismiche, qui una Impregilo qualsiasi non potrebbe mai esistere. Imparo anche che i numeri sparati a caso dalle tv non aiutano né chi si trova sul luogo del disastro, né i familiari lontani, ma servono solo a suscitare la compassione di chi non è toccato e ad aumentare lo share.

Il sorriso degli isolani, la loro tranquillità e il ritmo della vita pasquense mi infondono fiducia e sicurezza. Sto ancora aspettando un messaggio dai miei compagni di viaggio lasciati sulla terraferma, più una risposta da almeno un'altra decina di persone conosciute su e giù per il Cile. Qui dicono che i Moai abbiano lo sguardo verso l'interno dell'isola per proteggerla con il Mana, la loro energia spirituale. Ma ci sono anche sette statue rivolte all'infuori, verso il mare. Se riesco ad avere buone notizie da tutti i miei amici mi sa che invento una nuova religione.

15 commenti:

  1. beh meno male. Mi stavo preoccupando.
    E complimenti per la pubblicazione, visto che ci siamo. Scrivi davvero bene

    Riccardo

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  2. sono una giornalista, mi scrivi e mi mandi qualche tuo recapito telefonico? s.mobili@capital.it

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  3. UAU...MITICO :) E FU COSì CHE ANDANDO AL SUD, TROVò LAVORO!

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  4. sono un giornalista anch'io,

    anzi no sono solo il vostro amico Pax e devo dire che mi avete fatto cacare sotto dalla paura, però appena ho ricevuto le vostre email mi è venuta la pelle d'oca dalla gioia e adesso sono felicissimo.

    Anche se non sono un giornalista come premesso, mi piacerebbe molto avere un cazzo di recapito telefonico di tutti voi cosicchè la cacca eviti di riempirmi i pantaloni nei momenti meno opportuni...ieri non sono riuscito lavorare.

    Grazie a Dio siete sani e salvi!!!!!!!!!!!!

    Evvvvvvvvvvaaaaaaaai cazzzzzooooooooo!!!!!!!!


    Vi voglio bene!

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  5. Ho letto il tuo articolo su repubblica, e mi è piaciuto così tanto che sono venuta di corsa a vedere il tuo blog :-)

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  6. Giada, Mattia e Alessandro sono ritornati a Pucon, non hanno ancora deciso come e dove proseguire il viaggio, stanno comunque tutti bene!!

    Manu

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  7. Ale, ovviamente ho letto l'articolo. La tua prosa è come il buon vino, invecchiando migliora!!! Sai che sono una tua grande sostenitrice :)))
    tvb
    Betty

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  8. son arrivata qui da repubblica
    ti seguirò
    bravo, ciao

    dida

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  9. Dico io, parti per raccontare della bellezzadell'america latinae che fai t'imbatti in un allarme tsunami, di la verità hai avuto nostalgia della costiera irlandese.
    Sei un grande cugì, viaggia e viaggia non fermarti mai, imprevisti ovunque ma bello superarli anche se l'ostacolo è madre natura.



    Peace & Love ..... Basilio

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  10. grande ale ! sono innamorato del cile e attraverso i tuoi racconti mi sembra di essere lì con te ! avanti così !! hasta siempre !!!
    lu

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  11. A questo viaggio mancava solo questo, un terremoto. Meno male che voi state bene.

    Un saluto

    Pablo

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  12. @ Riccardo, grazie :)

    @ Paolo, nemmeno tu deludi mai, lettore fedele se ce n'è uno ;)

    @ Silvia, ti ho già mandato un'email, ma io viaggio senza telefono (pace dei sensi, tra l'altro)

    @ Ro, non me la tirare

    @ Pax, non mi far fare brutte figure, pulisciti il posteriore e dimmi se ti va bene la foto che t'ho mandato

    @ Benvenuta a bordo, anonimo numero 1... Una firmetta, anche? :)

    @ Grazie per l'aggiornamento Manu. Maledetti polentoni, non posso lasciarli un attimo soli... Avevi ragione sul loro conto, prima di partire ahahah

    @ Grande Bett, tu invece sei come la nutella, che mondo sarebbe senza ;)

    @ Un caldo benvenuto anche a te Dida

    @ Grazie cugì, madre natura dà madre natura prende... finora non m'ha preso ;) Love & Peace

    @ hasta siempre lu (a proposito, ehm ehm, lu chi?)

    @ Pablo, si va avanti, come sempre ;)

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  13. anch'io arrivo qua da repubblica...stai facendo il viaggio della "mia" vita...che non ho mai fatto, ovviamente...ti seguo..ti seguo......e se per caso arrivi fin giù, nella Terra del Fuoco, lascia un saluto anche per me e te ne sarò grata...
    in bocca al lupo e..occhio eh!!!:)

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  14. Chica, sono partito da Buenos Aires, e prima di arrivare in Cile ho attraversato Patagonia e Terra del Fuoco... se ti interessa sapere com'è andata non hai che da spulciare l'archivio del blog ;)

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Ci muoviamo a scrivere questo commento? Non è che posso aspettare tutto il giorno... e firmati, CRIBBIO!