martedì 23 febbraio 2010

"Nessun uomo è un'isola..."


"...completo in sé stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto."
Questi versi del poeta metafisico inglese John Donne riassumono alla perfezione le avventure del viaggiatore solitario. Qualche tempo fa mi trovavo in Argentina a parlare con Mel, un simpatica ragazza inglese. Le chiesi com'era viaggiare da sola, ma lei non capiva la mia domanda. "In realtà, non si viaggia mai soli - mi rispose - si raccoglie sempre un sacco di gente per strada."
Certo, esistono svantaggi. Non stai viaggiando con gli amici con cui avevi programmato l'avventura; in certi casi non hai nessuno a coprirti le spalle (leggi: quando devi andare in bagno e non puoi lasciare il tuo zaino da solo); non parli la tua lingua, che è ciò che più identifica una persona; in più, inizi ad odiare le stazioni degli autobus, perchè è lì che saluti la gente raccolta per strada, per rivederla chissà se e quando. Ma il piatto della bilancia è altrettanto pieno dall'altra parte. Su tutto, quando si è da soli, è la gente che raccoglie te per strada. È più facile rompere il ghiaccio, meno inibizioni, più voglia di conoscere. Nell'ultima settimana sono stato un paio di giorni a Valdivia, cittadina universitaria in riva al Pacifico e Villarrica, nel bel mezzo della zona lacustre nazionale, dove tutti i cileni spendono le ultime giornate delle loro vacanze agli sgoccioli. Andiamo schematicamente per ordine:
Città: Valdivia.
Vagabondi: qui ho raccolto per strada Tal, già da tre mesi e mezzo lontano dalla sua patria, Israele. A nostra volta siamo stati raccolti per strada da Wes e Nora, due giovani americani che lavorano come lettori d'inglese all'università di Santiago.
Visite turistiche: musei, mercato del pesce, leoni marini dappertutto nel fiume.
Punti di maggior interesse: Punta Curiñanco. A un'ora di autobus da Valdivia, si estende il santuario protetto di Punta Curiñanco, una foresta con alberi nati qualche secolo addietro. Il cammino in mezzo al verde non ha niente di diverso in realtà. Fino a che non si giunge alla fine della foresta, dove numerosi alberi ti aspettano quasi in cerchio, mentre sullo sfondo, a picco, le onde dell'Oceano Pacifico cercano di salire sulle rocce. Lo scheletro di un leone marino sulla spiaggia mi permette di vedere questo animale sotto un'altra luce.
Delusioni: Valdivia è la città dove è successo il fattaccio. Parlo del leone marino che quasi staccava la testa a morsi a Sebastián Piñera, il soprannominato Berlusconi cileno. Ebbene, il leone non ha retto alla pressione dei media che volevano la sua testa, pare sia deceduto qualche tempo fa, dimenticato da tutti.
Curiosità: anche le pecore si mettono in fila aspettando l'autobus sotto le pensiline. A Punta Curiñanco ho anche acquistato la Pepsi più economica della storia: 150 pesos, piu o meno 10 centesimi di euro.


 

Città: Villarrica, entrata nella regione dei laghi.
Vagabondi: Sam, Ben e Angie, tre studenti americani approdati in Cile dopo un viaggio di 36 giorni in nave che, per motivi di studi (oceanografici), li ha portati da Thaiti fino alle coste del Sudamerica.
Visite turistiche: lago Villarrica, circuito in bicicletta con vista del Vulcano Villarrica, Parque Nacional Villarrica, Termas Los Pozones, festa popolare indios Mapuche.
Punti di maggior interesse: Santuario El Cañi. Un altro santuario, stavolta non a picco sull'oceano ma in cima a una montagna, raggiungibile dopo una salita vertiginosa di tre chilometri di distanza in cui siamo passati da 400 a 1100 metri sul livello del mare. No davvero, il mio fisico continua a sorprendermi. In cima, la vista del vulcano e una laguna dimenticata aspettano solo me e il fido Sam per scattare una paio di foto versione "anche l'uomo è un animale stupido" (le più stupide, purtroppo, le ha fatte tutte lui).
Delusioni: la scalata al vulcano. Troppo costosa, mi è stata sconsigliata da più di uno. Una caduta in bicicletta il giorno prima e il conseguente lieve dolore al fondoschiena mi hanno chiarito definitivamente le idee.
Curiosità: il mote con huesillo. Bevanda estiva cilena, è uno sciroppo che si ottiene dalla pesca, a cui si aggiungono chicchi di grano (ma non saprei spiegare in che modo vengono trattati). Il giusto premio per Sam e il sottoscritto alla discesa dal Santuario Cañi, gentilmente servitoci da una signora a casa sua, vicino alla recepcion del santuario, in un atmosfera surreale tra canti indù (la signora era di religione Hare Krisna) e un ottimo gelato alla banana.
 

Prossima tappa e aggiornamenti vari: Mattia Alessandro e Giada sono giunti a Pucon, città a mezz'ora da Villarrica, praticamente il punto di partenza di tutte le cose che ci sono da fare anche a Villarrica. Si sono divertiti (e, immagino, bagnati) con un po' di kayak. Oggi o domani scaleranno i vulcano Villarrica. Io sono già da un paio di giorni a Valparaiso, città di mare a un'ora da Santiago del Cile.

6 commenti:

  1. Grande la storia.
    Le descrizioni dei posti purtroppo, questa volta non possono esprimere la realta' e la maestosita' degli stessi.

    Stai andando in posti allucinanti!
    Condivido a pieno le tue riflessioni in merito al "viaggio".
    Fa male perdere le persone stupende per strada ma non come tenersi per sempre addosso delle persone che non ci piacciono!
    :D

    Vai bello!

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  2. Qualcuno mi faccia sapere che state tutti bene please

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  3. Pena ho saputo del terremeto ho pensato subito a voi. Spero che state bene.

    Pablo

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  4. Spero che state bene ale, facci sapere al più presto! baci Eva

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  5. Spero che sia tutto ok, un abbraccione

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Ci muoviamo a scrivere questo commento? Non è che posso aspettare tutto il giorno... e firmati, CRIBBIO!