sabato 3 aprile 2010

E quindi uscimmo a riveder le stelle


Quando inizi a capire che sei solo e in mutande
quando inizi a capire che tutto è più grande
Ho imparato a sognare - Negrita

Il paesino di San Pedro de Atacama si è rivelato una piccola gemma in questo viaggio. Paesaggi aridi e maestosi contrapposti a lagune cristalline nel bel mezzo del deserto. Ma sono anche paesaggi in pericolo, come i geysers del Tatio. Dopo la colazione a base di cartoni di latte e uova scaldati e bolliti direttamente in uno dei geyser, mi imbatto in Ricardo, l'uomo che vedete nella foto. Mi racconta della sua lotta contro l'indifferenza degli atacameñi per preservare la bellezza di questo luogo magico. I geysers del Tatio non sono ancora stati dichiarati patrimonio nazionale e per questo sono in corso opere di sfruttamento che non fanno altro che distruggerli pian piano. Sa il fatto suo Ricardo. Mi parla di politica, oltreché di natura e geotermica. Degli interessi in gioco, dell'alcalde di San Pedro che non sembra intenzionata a salvare i geysers. L'azienda che lavora qui e che sta facendo danni è italiana. Con i disastri ambientali ce la caviamo piuttosto bene anche all'estero, pare. Gli avevo promesso un po' di pubblicità e infatti la foto in apertura l'ho presa dal suo sito, www.tatio.org. Collegatevi per altre foto straordinarie (davvero) di questo personaggio che si veste da Superman per fare scalpore per una buona causa.
Lasciati i geysers, esplorata la valle della luna e la valle della morte, fatto il bagno nella laguna di sale ai piedi del deserto, discesa una duna a tutta rincorsa, resta un'ultima escursione: l'osservatorio astronomico poco al di fuori di San Pedro, dove nove telescopi sono costantemente puntati all'insù. Il cielo del nord del Cile è particolarmente adatto allo scopo, infatti sono solo cinque (5!) le giornate nuvolose ogni anno che non permettono l'osservazione delle stelle. Il tour parte alle dieci di sera, si torna in ostello solo all'1 e mezza con l'impressione di aver visto qualcosa di indimenticabile. In tutta la sua storia, mai l'uomo si è sentito tanto piccolo quanto il rapportarsi all'universo che lo circonda. Impossibile rimanere indifferenti alla visione ravvicinata degli anelli di Saturno, dei crateri della luna, delle stelle più luminose, delle costellazioni distanti anni luce da noi, eppure così vicine grazie a un gioco di specchi e lenti. Tra orgoglio e presunzione, le foto che ho raccolto in queste tre ore notturne avvicinando la macchina ai telescopi non avevo mai sognato di scattarle.


3 commenti:

  1. sembri zio carmine con quel paraorecchi..

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  2. GRANDE POST....
    stupende le foto, nonostante che la grandezza del tuo blog non permetta loro una giustizia adeguata.

    Immagino che quando tornerai a casa, sara' dura impattarsi con una realta' come quella del nord italia.
    Senza nulla togliere....

    BUONA PASQUA !!
    :D

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  3. @ fratima, zio carmine se lo sogna un cappello così

    @ Paolo, non ho capito che intendi per le foto. Non so com'è la realtà del nord Italia, sarò già troppo impegnato a capire la realtà del mio sud italia :P

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Ci muoviamo a scrivere questo commento? Non è che posso aspettare tutto il giorno... e firmati, CRIBBIO!