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martedì 19 gennaio 2010

L'ultima faccia

Questa è la descrizione del sottoscritto. In quanto dittatore del blog avrei potuto esercitare il mio onestissimo diritto alla censura, ma nnnnoooooo, non lo farò. Ecco come mi vedono i miei compagni di viaggio.



Nome: Alessandro D
Età: se li porta male
Razza: terùn (ahh, ma allora i sospetti erano fondati! Terrone maledetto, chi chezz lo conosce??? - cit.)
Descrizione: nato a Polla nei tamarri anni `80 da un incrocio tra MacGyver e una giovane marmotta, coltivò sin da piccolo la passione per gli accessori inutili, cominciando a collezionare i Topogadgets, finendo poi a molestare venditori coreani su ebay. Il top della sua collezione? L’utilissimo cappellino porta carta igienica, ovviamente. Soggetto estremamente permaloso, costringe i compagni di viaggio all’autocensura, per evitare battute che ne compromettano l’umore. Probabilmente quello che state leggendo è stato ampiamente riveduto e corretto dal fascistissimo blogger!
Note particolari: camminata con passo interno (alla Kevin Spacey in “I soliti sospetti”), per non parlare del morbo del raddoppio e dell’accentuazione delle vocali nella pronuncia (uuuomo)
Nome in codice: Paperino

giovedì 14 gennaio 2010

Con queste facce qui...

Sottotitolo: ma dddico io, ma cccome si fa ad andare in giro con certa gente?

Eccoci qua con la presentazione di questi novelli Indiana Jones... Per obiettività non includerò la mia, aspettando che la scriva uno dei tre individui di cui (s)parlerò qui di seguito.

Accompagnatore numero uno (in ordine alfabetico, non di intelligenza, s'intende):


Nome: Alessandro C.
Età: per intelligenza, sempre meno di quanti ne dimostra, basta osservarlo con attenzione del resto.
Razza: tuttora sconosciuta.
Descrizione: anello mancante nella scala evolutiva tra l'uomo di Neanderthal e l'uomo di Cro-Magnon, questo tardo (in tutti i sensi) discendente del Big Foot dal pelo fulvo riesce a mimetizzarsi ovunque dimostrando un'apparente inutilità. Si mimetizza talmente bene che anche i compagni di viaggio a volte si domandano a cosa possa servire.
Note particolari: si sospetta abbia una tessera del partito leghista nel portafogli, ma rifiuta di aprirlo davanti a occhi estranei.
Nome in codice: Miciotto (e, che ci crediate o no, non l'abbiamo scelto noi... esisteva già)

Accompagnatore numero due:


Nome: Giada
Età: non si svela l'età di una signora
Razza: elfo nano (ma sull'elfo ho ancora qualche dubbio)
Descrizione: la risposta italiana ad Arnold, si presenta spesso in abbigliamento simil-comunistoide, alternativo, radical chic... Ma il suo mito è in realta un noto imprenditore milanese con cui condivide un'accentuata tendenza alla gaffe. Storiche le involontarie insinuazioni offensive nei confronti del padre di Miciotto ("Ma lei è tirchio come suo figlio?").
Note particolari: dotata di una voce degna di menzione: a tuttoggi, solo i delfini riescono a percepire e decifrare appieno i suoi ultrasuoni.
Nome in codice: l'urlo


Accompagnatore numero tre:

Nome: Mattia
Età: vecchio, poco ma sicuro
Razza: umanoide

Descrizione: inopportuno, sempre e comunque. Le sue risatine idiote quanto inutili sono motivo di adorazione da parte di migliaia di fan (almeno questo è quello che tutti gli facciamo credere per non offendere la sua sensibilità). Scolpito nella memoria dei colleghi di lavoro il momento del suo addio (riportiamo qui di seguito il dialogo avvenuto tra il suddetto Mattia e il suo capo, Sara)
Sara: E così hai deciso di andartene... Come mai? Hai trovato un altro lavoro?
Mattia: Eh sì (in questo istante avviene la preparazione della risata idiota quanto inutile). ho trovato in un'agenzia turistica.
Sara: Ahhh, ma che bello, complimenti
Mattia: Eheheheheh, sì... ahahahah, hihihihihi... ehehehehehe (sguardo di comprensione di tutti i presenti per la povera Sara
Note particolari: pensa davvero di essere un essere superiore
Nome in codice: HHHAAAAAA

sabato 9 gennaio 2010

Sul sentiero degli Incauti

Inizia sempre così, con un treno preso di corsa e una signora che ti manda cordialmente a fare in *beeeep* non appena le chiedi se può togliere la borsa dal sedile per poterti sedere. Almeno il treno lo abbiamo preso, finalmente. E ho finalmente deciso di aprire un blog, il billionesimo della rete. Come si può leggere nel sottotitolo, ci sono di mezzo un viaggio (in Sudamerica), una decisione da svitati (secondo le opinioni raccolte) e tante (future) disavventure, con quattro tre cervelli e mezzo in fuga come protagonisti.

Si parte allora, rotta sud-sud-ovest, prima tappa Buenos Aires, proseguendo lungo il sentiero degli Inca, quello vero, il Qhapaq Ñan, prova tangibile del potere di un impero perduto (ma tanto lo avrete studiato a scuola anche voi, no?).
Se vi state chiedendo il perché di quell'Inca(uti)... beh, come definireste voi un viaggio con accompagnatori con tali facce? (Seguirà post introduttivo degli accompagnatori con relative facce.)
E se avete già un'idea su chi sia il mezzo cervello del gruppo... iniziate pure a puntare le vostre fiches, poi si vedrà.

Benvenuti sul sentiero degli Inca(uti).